COLLECCHIO VIDEO FILM FESTIVAL 2013: I VINCITORI / WINNERS
Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: collecchio video film festival, CVFF 2013 | Posted On lunedì 26 agosto 2013 at 03:58
COLLECCHIO VIDEO FILM FESTIVAL 2013: VINCITORI / WINNERS
La Giuria del X Collecchio Video Film Festival / The Jury of 10th Collecchio Video Film Festival
Stefano Cattini
Silvia Luzi
Eugenio Melloni
ha annunciato i seguenti Premi / announced the following Awards
Miglior documentario / Best Documentary:
HVIEZDA - THE STAR di Andrej Kolencik (Slovacchia)
Un film di una bellezza poco appariscente che s’insinua in modo strano e inaspettato, mostrando vite apparentemente surreali che si rivelano, in fondo, estremamente vere e concrete.
In una società sempre più scombinata e deprimente dove il lavoro è troppo o troppo poco e dove l'idea comune di progresso sembra riassumersi nell'ultima innovazione digitale, appare quasi eroica la testarda dedizione del protagonista e della sua famiglia per realizzare il sogno di una vita in cui poter dire fieri: "Il mio nome è Jan Slovak e faccio teatro per salvare il pianeta dagli alieni." Vien da chiedersi se gli alieni non siamo proprio noi, incoscienti adoratori del PIL.
Un premio al cinema, al teatro, all'onestà e all'invincibile arma dell'ironia.
Menzione speciale della Giuria / Jury Special Mention:
GODKA CIRKA - Un buco nel cielo di Alex Lora e Antonio Tibaldi (Italia-USA)
L'infibulazione come mutilazione dell'anima, oltre che del corpo, è ciò che gli autori riescono a raccontarci con struggente crescendo, assumendo narrativamente il punto di vista di una bambina della Somalia. Un contributo altamente emotivo contro una pratica inaudita e violenta tuttora in uso in alcuni Paesi africani, che resiste alla messa al bando, veicolata come forma identitaria e non nel suo opposto. Godka Cirka - Un buco nel cielo è un toccante invito a non dimenticarci di questo e ad agire.
Miglior cortometraggio / Best Short Film:
NATION ESTATE di Larissa Sansour (Danimarca-Palestina)
Senza demonizzare l'occupazione Israeliana, ma scegliendo un approccio distopico, l'opera vanta una libertà artistica e un umorismo provocatorio a tratti sfacciato che hanno il potenziale di aprirsi a diverse letture e di chiederci se il genere fantascientifico non sia ormai l'ultima spiaggia possibile per raccontare l'inquietante paralisi della politica nei territori palestinesi. Nove minuti di musica elettronica, un'opera non buonista e necessaria, forse disperata, un piccolo film che ha nella sorpresa finale l'avvertimento che ogni costrizione, anche la più dorata, porta con sé l'irriducibile desiderio di libertà.
Menzione speciale della Giuria / Jury Special Mention:
VAI COL LISCIO di Pier Paolo Paganelli (Italia)
Thriller ironico e grottesco girato con un taglio divertito, sembra la metafora di un’Italia dove il vecchio, ridotto allo stato di zombie, pur di non morire, pur di non lasciare, è pronto a divorare il presente ancora vitale che non ha altra possibilità di salvarsi se non “suonando” la musica del passato. Una sorta di stallo beffardo che però assomiglia molto ai tempi che attraversiamo più di quanto lo stile leggero del film faccia trapelare, fino al punto di interrogarci se la cronica carenza di un cinema italiano che parli delle condizioni sociali e culturali dell’Italia, che la stessa rassegna del Festival di Collecchio a tratti segnala, non sia altro che il frutto di una realtà che ha sopravanzato di gran lunga la finzione e che alcun registro narrativo, alcun slancio emotivo, poetico e innovativo non sia ormai più possibile. Se fosse così, Vai col Liscio ha il merito di non rinunciare a parlare, comunque e disperatamente.
Un film intenso, che stupisce per lo sguardo delicato che la giovane regista sa dosare. Il racconto di un ritorno a casa dopo una discesa all'inferno in un viaggio attraverso l'identità fatto di sofferenza, discriminazione e grandi smarrimenti ma anche di istanti di tolleranza. Jemma è un personaggio che resta scolpito grazie a scelte registiche intelligenti, mai eccessive. Un personaggio il cui percorso ci commuove e a tratti fa sorridere.
PREMI COLLATERALI / COLLATERAL AWARDS
HVIEZDA - THE STAR di Andrej Kolencik (Slovacchia)
LE TETTE DI UNA DICIOTTENNE di Luca Gennari (Italia)
PENNY DREADFUL di Shane Atkinson (USA)