Non è Vero!

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , | Posted On martedì 25 novembre 2008 at 06:22

Pubblichiamo la lettera inviata dal Movimento d'opinione del Progetto la ragazza di Benin City
leggete è importante.

ciao
Sandro


NON E' VERO

Non è vero che per effetto del Decreto Carfagna il racket si sta spostando all'estero e se, davvero, comunque si stesse spostando dall'Italia verso in altri paesi europei, vorrebbe comunque dire che non si è risolto un bel niente: da sempre il traffico usa l'Europa intera per far arrivare e mettere in circolazione le proprie vittime, spostandole da un paese all'altro a seconda di quel che le contingenze impongono; la maggior parte delle ragazze che si trovano in Italia, sono passate attraverso Londra, la Francia, la Spagna e altri paesi sono diventati, via via, zona di arrivo o di smistamento o di riciclaggio. Spostare le vittime da una zona all'altra, da una città all'altra o da uno stato all'altro non risolve l'emergenza umanitaria che le riguarda.
Non è affatto vero che l'articolo 18 ha dato buoni frutti: chi si è applicato ad attuarlo ha fatto il possibile, ma quella era un'arma spuntata e se dopo tanti anni di applicazione, la situazione non è migliorata, tutti dovrebbero avvedersi che bisognava e bisogna modificarlo.
Non è affatto vero che le modalità di lotta alla tratta portate avanti dalla Associazione Papa Giovanni XXIII sono state risolutive: da Rimini la Papa Giovanni è riuscita a spostare le vittime clandestine nei paesi limitrofi, ma ben presto in strada ci sono finite le ragazze est-europee, non clandestine quindi non espellibili. E adesso le toglierà dalla strada, ma le spingerà nei bordelli e nei night.
Per effetto del decreto Carfagna le vittime sono sempre più vittime, sfruttate in luoghi chiusi nei quali nessuno (operatori, volontari, forze dell'ordine, preti) può più raggiungerle per assicurar loro interventi di riduzione del danno o vie di uscite.
Non è vero che, comunque, prostituirsi o esser sfruttate in luoghi chiusi sia meglio che esserlo in luoghi aperti: le violenze si consumano ovunque, ma dai luoghi chiusi nessuna può fuggire e le violenze più terribili, quelle che comprendono anche l'omicidio, nascono proprio dove non c'è via di fuga.
Le donne italiane denunciano che tra le mura domestiche si consumano efferate violenze; come mai nessuno le denuncia, come mai si pensa addirittura che – invece – sarebbero oggetto di denuncia le violenze subite da donne sfruttate e clandestine nei luoghi chiusi, se nessuno denuncia neppure le violenze contro le donne italiane?.
Nel frattempo, per timore di essere arrestate le ragazze clandestine fuggono alla vista della Polizia e finiscono travolte da auto in corsa che neppure si fermano a prestare soccorso; botte e omicidi nascono per effetto di un clima di impunità dovuto al silenzio dei media e delle associazioni: si scende in piazza per una discriminazione o una violenza e una offesa razzista, ma si tace sui sempre più numerosi omicidi di ragazze trafficate… più di dieci solo da Pasqua a Ferragosto, tre a Bari in strada in poche settimane, dee a Napoli – Caserta in pochi giorni.
Le ex vittime avranno sempre una possibilità di avvicinare le loro più sfortunate sorelle ancora trafficate, ma i pericoli da affrontare sono troppi.
I clienti possono fare molto, ma per troppi anni c'è chi ha continuato solo a criminalizzarli e chi, invece, li ha definiti potenziali risorsa utili contro la tratta, ma NESSUNO ha fatto qualcosa nella direzione clienti.
E su questo fronte tutto si sta riducendo alle multe…
E' indispensabile attuare iniziative che favoriscano l'intervento di ex vittime o, comunque, di operatrici pari o, comunque, di connazionali delle ragazze trafficate; ed è indispensabile anche attuare immediatamente progetti che riguardino i clienti.
Noi abbiamo portato avanti queste due tipologie di intervento, fin dalla nostra nascita, anzi siamo nati proprio perché, pur rispettando il lavoro della rete antitratta, avevamo capito che bisognava fare anche altro.
La nostra esperienza è a disposizione di tutti.
Intanto a Cremona è finito il processo contro i trafficanti: condanne esemplari, ma la maggior parte dei condannati ha ottenuto gli arresti domiciliari … non si dica allora che contro i trafficanti la legge c'è ed è dura … con quale coraggio le ragazze dovrebbero denunciare i trafficanti e le maman che restano ben presto liberi?
I nostri amici Vincent e Rose festeggiano oggi la nascita del loro primogenito JUSTICE … un grande augurio a loro anche per la speranza che hanno espresso scegliendo quel nome per il bimbo.
Non è vero, infine, che il Decreto Carfagna abbia comunque evidenziato l'urgenza di affrontare il problema, poiché invece, ha innescato il vergognoso tentativo di dimostrare che si combattono le prostitute in strada per salvare le schiave: tratta e prostituzione sono due cose diverse, connesse per certi versi, ma diverse.

Se la pensi come noi aderisci formalmente al Movimento d'opinione del Progetto la ragazza di Benin City.
Se vuoi discutere hai un blog a disposizione, se cerchi aiuto ci puoi trovare al tuo fianco, ma se sei un cliente o un papagiro che da anni cerca e frequenta ragazze, tieni per te le tue scelte, i tuoi comportamenti e i tuoi commenti, non aspettarti la nostra considerazione.
Se una ragazza ti ha ingannato, deluso, fregato e mollato, non difendere per questo la Carfagna, ma cerca e ritrova te stesso, nel profondo del tuo cuore, abbastanza forza per combattere la schiavitù, sempre pensando che le ragazze più difficili sono quelle che, più di altre, sono vittime.
Non credere alla leggenda metropolitana che con le retate, gli arresti, i rimpatri, le detenzioni, ecc. si risolva il problema della tratta.
Cerca nel blog voce
ribelle.ilcannocchiale.it e nel blog di cattivi ragazzi il calendario intenso degli appuntamenti dei prossimi giorni in giro per l'Italia con il Progetto la ragazza di Benin City

ALL'ASSOCIAZIONE ROOTS & BLUES, L'OSCAR DEL...BLUES

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , , , | Posted On domenica 23 novembre 2008 at 06:56

foto di Alessandro Gandolfi
Con grande orgoglio annunciamo che gli amici dell'Associazione Roots & Blues saranno insigniti, per la prima volta tra gli italiani, insieme allo storico magazine Il Blues, del prestigiosissimo Keeping the Blues Alive Award, assegnato dalla Blues Foundation di Memphis, Tennessee.
Una specie di Oscar del Blues, che va all'Associazione Roots & Blues per la categoria International; un premio strameritato per la passione e il talento messi nell'ambientare, tra le zanzare della Bassa parmense, il Rootsway-Roots 'n' Blues & Food Festival, uno dei più originali ed affollati festival blues al mondo.
I ragazzi riceveranno il premio nella serata del 7 febbraio 2009, al Downtown Doubletree Hotel di Memphis. E già immaginiamo Ferdinando, Antonio, Andrea e gli altri, inquadrati dalla telecamere: and the winner is...

Bravi da tutta Bomba di Riso!

giacomopoi


9 RASSEGNA DEL CORTOMETRAGGIO E DELL'AVANSPETACOLO

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , , , | Posted On giovedì 20 novembre 2008 at 11:05

L'associazione culturale "Il Popolo delle Ortiche" ha il piacere di annunciare l'apertura delle iscrizioni alla 9 RASSEGNA DEL CORTOMETRAGGIO E DELL'AVANSPETACOLO.La manifestazione avrà luogo nelle serate del 9 e 10 gennaio 2009 presso il "Teatro della Tinaia" in via Simonetta 3 a Varallo Pombia (NO). Per vedere che aria tira dalle nostre parti e per scaricare i bandi (cortometraggi e artisti) per partecipare alla manifestazione andate su http://www.ilpopolodelleortiche.it/

SOLIDARIETA' A PUPAZZO CANE

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , | Posted On at 05:48








Pubblichiamo le foto dello scandaloso maltrattamento riservato a Pupazzo Cane dalle forze dell'ordine di Parma.
Gli inquirenti si difendono: "Paranoici noi? No, solo scrupolosi: con tutti i Pupazzo Cane clandestini che ci sono in giro, non si sa mai".
Fonti della questura riferiscono che, da alcuni dettagli del copricapo analizzato dal Ris, si sia finalmente riusciti a risalire alla nazionalità di Pupazzo Cane: pare sia scozzese.
Michele Sabato

MAN ON WIRE: L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA LIBERTA’

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , , | Posted On domenica 16 novembre 2008 at 08:42



dal nostro inviato a Roma

Anche quest’anno alla Festa del Cinema di Roma (o come diavolo l’hanno ribattezzata) alcune delle cose più interessanti sono venute da Extra/L’Altro cinema, sezione curiosa e libera per mandato, in cui Mario Sesti ha saputo raccogliere i frammenti più disparati di cinema: dall’animazione israeliana 9.99 $ -forse il primo caso di plastilina esistenzialista- alla commedia brasiliana Estomago -spiazzante noir gastronomico-carcerario- fino all’indimenticabile duetto d’attori della strana coppia Verdone-Servillo.
E in una sezione così programmaticamente libera non poteva che spiccare, quasi come un manifesto, il vero e proprio “inno alla libertà” consegnatoci da James Marsh, con il suo documentario Man on Wire. Prodotto da BBC e distribuito negli Sati Uniti da Magnolia, già vincitore di una camionata di premi internazionali, non sembra al momento destinato ad arrivare nelle sale italiane. Beh, se così fosse, recuperatelo in qualsiasi modo -lecito e non: ne vale la pena.

Il film racconta la storia di un’impresa epocale, appesa –e la parola non è casuale– tra lo sberleffo prepolitico e l’atto rivoluzionario. Nel 1974 il funambolo Philippe Petit, dopo un paio di altri “colpi” che l’avevano elevato agli onori della cronaca, mette in pratica il suo piano più impensabile e scapestrato: stendere un filo tra le neonate Torri Gemelle per danzarci sopra a 400 metri dal suolo.
Detta così, eccezionalità del soggetto a parte, la materia cinematografica è ancora tutta da plasmare. Marsh ci riesce conducendo abilmente e in contemporanea tre livelli di racconto: la testimonianza in prima persona di Petit e dei suoi complici; le immagini fotografiche e filmate d’epoca; la ricostruzione dei fatti in forma di docufiction, in cui mescola meccanismi narrativi da heist movie a un’estetica stralunata tutta ombre e controluce da film muto. Il risultato è un crescendo che porta prima a condividere l’eccitazione irresponsabile dei protagonisti durante la preparazione del colpo e poi a guardare con la stessa meraviglia dei passanti, occhi in su e bocche spalancate, la sagoma di Philippe sospesa tra le nuvole, nel suo incredibile anelito di libertà.
Ma la cosa migliore del film non è ancora questa; non è la costatazione del semplice miracolo dell'essere liberi. C’è una linea più sottile e insinuante sotto traccia che rende Man on Wire qualcosa di unico e commovente, perfino malinconico: è quel senso di solitudine che si accompagna sempre, come una nota di fondo amara, al gusto della libertà.
La cosa più bella, infatti, non è tanto l’impresa di Philippe, né il suo personaggio pirotecnico, ma lo sguardo dei complici, degli amici del passato che Marsh chiama a testimoniare. Perché per tre quarti, il film è il racconto corale di un’avventura che si va costruendo come una specie d’opera d’arte collettiva: Philippe è solo il leader, il primo tra pari, di una banda di idealisti uniti da un sogno comune, in cui tensione all’obiettivo, sforzo, passione, sofferenza e rischio sono in tutto e per tutto condivisi. Questo, ripeto, per tre quarti del film, ovvero fino a quando Philippe sale sulla corda tesa: lì insieme al senso di meraviglia, si ha come un’impressione di rottura, di lacerazione. Solo è Philippe sul filo e soli sono i complici che fino a quel momento l’hanno accompagnato per mano: separati, per sempre, dall’irriducibile individualità del gesto.
James Marsh ce lo fa capire con uno straordinario pudore: guarda ancora con benevolenza all’egoismo di Philippe che, subito dopo il trionfo, invece di festeggiare con i compagni, sparisce per ore in una camera d’albergo con la prima groupie che gli capita sotto mano; così come non indugia troppo sulle lacrime del miglior amico e compare di Philippe che nelle parole lascia intendere come dal giorno dell'impresa il loro sodalizio sia evaporato in una dolorosa indifferenza.
Insomma, c’è tanta ciccia in questa storia: guardatela; anche solo per capire se siete tra quelli che si emozionano per la Libertà o tra quelli, come me, che guardano commossi alla sua “insostenibile leggerezza” (e che qualcuno protegga Kundera dall’ottusità delle mode a dalle calunnie del tempo).

giacomopoi

COLLECCHIO VIDEO FILM FESTIVAL al MEI di Faenza 2008

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , , , , | Posted On venerdì 14 novembre 2008 at 13:44

Quest'anno il Collecchio Video Film Festival sarà presente nella programmazione del MEI di Faenza (Festival delle Etichette Indipendenti) .

il 29 novembre nella rassegna PIVI OFF verrà proiettato il documentario vincitore della rassegna: "Uomini: Cronache e Memorie" del Collecchio Video Film Festival 2008
"Dallo zolfo al carbone" di Luca Vullo.

PIVI OFF • PRIMA MARATONA DEL CINEMA INDIPENDENTE E MUSICALE
Sala Teatro Fellini - Piazza S.Maria Foris Portam 2- Faenza

Vedi il programma completo

Un grazie a tutti i ragazzi di VideoCoop per la possibilità di partecipare al loro evento, in particolare Christian e Fabio e a Luca per la possibilità della proiezione del suo premiatissimo documentario.

Ciao
Sandro

TAPIRULAN A LUCCA COMICS 2008

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , , | Posted On giovedì 13 novembre 2008 at 14:07

Gli amici dell'associazione Tapirulan (www.tapirulan.it) protagonisti a Lucca Comics 2008. Come loro abitudine sono riusciti a sorprendere tutti presentando il fumetto "30 senza lode" (di Andrea Gualandri, Alberto Calorosi e French). L'idea è nata dopo una serata estiva, birra e racconti sull'erba di Piazzale della Pace, il giorno dopo Alberto ha iniziato a scrivere la sceneggiatura, poi sono arrivate le tavole di Andrea e alla fine la grafica di French. Il volume è stato realizzato nel giro di pochissimo tempo. Superfluo aggiungere che a Lucca è arrivato il simpatico pulmino di Tapirulan carico di 11 soci che hanno gestito magistralmente lo stand nella self area. E' stato un successo. Lo testimoniano Fanta e Faso che sono stati a Lucca, inviati speciali dell'A.p.S. Bomba di Riso.



Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: | Posted On domenica 9 novembre 2008 at 07:26

Continua l'inchiesta sulle proteste universitarie a Parma, con le lezioni all'aperto nel centro cittadino.
A breve la terza puntata, con i cortei di protesta, l'autogestione dell'aula della facolta' di lettere e la giornata dello sciopero della scuola.

Immagini di Maria Teresa Improta e montaggio di Matteo Fanti.

Questo e' il link diretto :

http://www.associazionelegiraffe.org/blog/?p=158#more-158



Ciao
Sandro

Associazione Le Giraffe

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , | Posted On martedì 4 novembre 2008 at 13:56

Sul blog dell'Associazione Le Giraffe potete trovare, per la regia di Maria Teresa Improta, ed il montaggio di Matteo Fanti, una piccola inchiesta sulle proteste universitarie di questi giorni a Parma.

Il lavoro video e' un "work in progress" che continuera' con altre "puntate" nelle prossime settimane.

Questo e' il link diretto :
http://www.associazionelegiraffe.org/blog/?p=128#more-128

Associazione
"Le Giraffe"


Ciao
Sandro

Bando - Inventa un Film Lenola 2009

Pubblicato da Collecchio Video Film Festival | Etichette: , | Posted On at 13:33

Vi informiamo che è uscito il nuovo bando di Inventa un Film Lenola 2009.
Partecipate Filmaker!!!
ciao
Sandro


PREMIO "INVENTA UN FILM"
DODICESIMA EDIZIONE
INVENTA UN FILM PRESENTA OGNI ANNO UN NUOVO TEMA:
Il bando della dodicesima edizione di Inventa un Film Lenola 2009.
Il tema è
SOGNI

ORGANIZZATO DALL'ASSOCIAZIONE CULTURALE CINEMA E SOCIETA' DI LENOLA (LT) CON IL CONTRIBUTO DI SEFIT CDC, PANALIGHT, TECHNOVISION, AUGUSTUS COLOR, LVR, PROVINCIA DI LATINA, COMUNE DI LENOLA, SISTEMA BIBLIOTECARIO SUD PONTINO E BANCA POPOLARE DI FONDI

L'Associazione Culturale Cinema e Società organizza la dodicesima edizione
del Premio "Inventa un film".
L'iscrizione è gratuita ed aperta a tutti: associazioni, movimenti, scuole,
singoli artisti.
Per iscriversi bisogna, entro il 28 febbraio 2009, consegnare o inviare (fa
fede in questo caso il timbro postale) alla segreteria del concorso
ASSOCIAZIONE CULTURALE CINEMA E SOCIETA' "INVENTA UN FILM" piazza Pandozj 4
04025 Lenola (LT) tel. 0771/589009 una o più lavori (durata massima 30
minuti - formato VHS o DVD) aventi il seguente tema : SOGNI.
Ad ogni lavoro inviato i partecipanti dovranno allegare una scheda di
partecipazione firmata con indicazione del titolo del film e con
informazioni riguardanti la regia, il soggetto, la sceneggiatura, la
colonna sonora, il formato, il montaggio, la produzione, gli interpreti, la
durata (comprensiva di titoli di testa e di coda), la sinossi dell'opera
stessa. Gli autori possono fornire, se lo ritengono opportuno, anche
ulteriori informazioni.
I film verranno proiettati a Lenola dal 29 luglio al 2 agosto 2009. (Tutte
le date relative sia alle fasi eliminatorie, sia alle fasi finali verranno
comunicate dall' associazione ai selezionati nel periodo marzo - aprile
2009.)
La giuria sarà composta da giornalisti , da autorevoli critici
cinematografici e da personaggi del mondo dello spettacolo.
Due sono le sezioni principali in cui si articola il concorso: quella degli
autori italiani e quella degli autori esteri.
Per gli autori italiani il primo premio consiste in mezzi tecnici per la
realizzazione di un nuovo cortometraggio per un valore di circa 10.000 euro
offerti da Technovision, Sefit CDC, Panalight, Augustus Color e LVR.
Verranno inoltre premiati il secondo classificato, il terzo classificato, il
miglior regista, la migliore sceneggiatura, il miglior interprete, il
miglior montaggio, la migliore colonna sonora originale, la migliore
fotografia. Verrà inoltre conferito il "Premio Messaggio Importante".
Per il nono anno consecutivo verrà premiata anche la migliore scuola con il
premio "Una scuola per il cinema".
Al miglior film della Provincia di Frosinone e Latina verrà conferito il
Premio Idea Sud Lazio: la durata massima consentita ai corti di questa
sezione è di 5 minuti.

Per ulteriori informazioni: Ermete Labbadia (340/8014229)
inventaunfilm@inventaunfilm.it
www.inventaunfilm.it

IL PRESIDENTE
Ermete Labbadia